Trentino

di Guido Montaldo


La tradizione vitivinicola del Trentino affonda le sue origini nella notte dei tempi.

Un’attività economica favorita dalla configurazione del suo territorio, che presenta un’ampia vallata attraversata dall’Adige, dolci colline che risalgono verso le montagne, protette da quest’ultime dai venti freddi.

Una valle di passaggio per popoli ed eserciti che hanno condotto con loro i vitigni ideali per produrre i vini preferiti. Da tutto questo la grande ricchezza di vitigni autoctoni, tradizionali e importati da paesi limitrofi come il Traminer e Sylvaner o frutto di incroci selettivi importanti come il Muller Thurgau e il Kerner.

La percentuale maggiore, il 60%, di uve coltivate è a bacca bianca in particolare per elaborare spumanti, che in Trentino oggi si raccolgono per la gran parte nel Trento Doc. Ciò ha influito sulla introduzione di vitigni definiti internazionali, quali lo Chardonnay, ormai talmente ambientato al territorio da potersi definire quasi tradizionale.

La filiera vitivinicola è costituita da 15 cantine cooperative e 150 circa aziende imbottigliatrici.

Vitigni

Rossi: la Schiava è il vitigno più diffuso ancora sia in Trentino che in Alto Adige, perché era il vitigno forse più comune nell’arco alpino. Recenti analisi sul Dna, hanno dimostrato l’esistenza di due tipologie di Schiave: quelle lombarde e quelle venete e trentino atesine.

Più che di singoli vitigni bisognerebbe parlare di una famiglia di varietà dalle caratteristiche anche molto diverse, che avevano in comune molto probabilmente l’origine geografica, cioè la Slavonia, la regione tra Sava e Drava. Rientra in numerose Doc del Trentino in purezza o in uvaggio sia in vini rossi che rosati come Lago di Caldaro, Trentino rosato, Trentino Sorni rosso, Valdadige rosato, rosso e schiava.

Il Marzemino è uno dei vitigni tradizionali più importanti del Trentino. La zona di elezione in Trentino è quella della Vallagarina, con il Marzemino di  Isera. Il Teroldego, ha trovato durante i secoli il suo ambiente favorevole di coltivazione infatti nella piana Rotaliana, una vasta area pianeggiante a nord di Trento, circoscritta tra i paesi di Mezzolombardo, Mezzocorona e Grumo di S.Michele all’Adige. L’Enantio o Lambrusco a foglia frastagliata è diffuso tra Ala (bassa Vallagarina) e la chiusa di Rivalta (alto Veronese). Ancora rossi: Pinot nero, Lagrein, Merlot, Cabernet.

Bianchi: Nosiola bianca o Nosiola gentile, rientra in numerose Doc, tra cui Trentino, Garda, Lugana, Sorni, ma viene vinificata anche in purezza e appassita come il Vin Santo, per cui rientra nella Doc Vin Santo Trentino.  Muller Thurgau, Traminer aromatico, Sylvaner Moscato Giallo, Pinot grigio, Pinot bianco, Riesling, Chardonnay; Sauvignon.

 8 Doc: Teroldego Rotaliano; Trentino; Trentino con  Sottozona Sorni, Isera, Ziresi o dei Ziresi; Castel Beseno o Beseno; Trentino Superiore; Trento (Metodo Classico); Valdadige; Valdadige Terradeiforti o Terradeiforti.

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