Alto Adige

di Guido Montaldo


In questa piccola regione a carattere montuoso, la civiltà del vino ha una storia antichissima, risalendo a prima dell’epoca romana. Furono poi i monaci a perpetuare una tradizione e una cultura vitivinicola, che oggi manifesta tutta la sua importanza nei vigneti che si trovano ancora nelle abbazie e lungo le strade del vino, le prime in Italia.

Più del 60% dei vigneti altoatesini sono coltivati a uve bianche, una percentuale in continuo aumento.

Vitigni

Bianchi: Pinot grigio, Gewürztraminer, Chardonnay e Pinot bianco, che da sole rappresentano il 70% di tutti i vini bianchi prodotti. Ma un ruolo rilevante è svolto anche da vitigni come Sauvignon, Müller-Thurgau, Sylvaner, Kerner, Riesling e Veltliner.

Rossi: Schiava, Lagrein, Pinot nero, Merlot, Cabernet.

Rosati o ramati: Moscato rosa, Pinot grigio

3 Doc: Alto Adige è attribuita a tutti i vitigni prodotti in Alto Adige e conformi alle norme DOC. Al nome della zona d’origine va aggiunto quello del vitigno, per esempio “Alto Adige Lagrein”. L’appellativo Alto Adige, senza aggiunta del vitigno, si può utilizzare soltanto per gli spumanti, oppure per il vino “Alto Adige bianco Doc”.  Lago di Caldaro, è l’unica Doc altoatesina che compare priva dell’indicazione “Alto Adige”, poiché il “Lago di Caldaro” si produce anche nel vicino Trentino. Ma se il “Lago di Caldaro” proviene dalle zone vinicole dell’Alto Adige previste dal disciplinare Doc, può essere accompagnato sia dal predicato “classico”, sia dall’indicazione “Alto Adige”. I vini di qualità superiore possono riportare anche l’appellativo “scelto”.  Alto Adige Valle Isarco, in Valle Isarco si producono quasi esclusivamente vini bianchi, con eccezione del “Klausner Laitacher” (cuvée di Schiava, Lagrein, Pinot Nero e “Blauer Portugieser”). Alla denominazione “Valle Isarco” deve seguire l’indicazione di un vitigno o di un vigneto. Alto Adige Santa Maddalena. Il Santa Maddalena si ottiene da uve cresciute sui versanti a Nord di Bolzano, è una classica “Schiava” che può contenere fino al 15% di Lagrein. Quando le uve provengono dai vigneti di Santa Maddalena, Santa Giustina, Rencio, Costa e San Pietro, il vino può riportare sull’etichetta il predicato “classico”.  Alto Adige Terlano, denominazione che può essere usata solo per i vini bianchi prodotti nella zona di Terlano. Se non è specificato il vitigno, la denominazione “Alto Adige Terlano” indica un uvaggio bianco, che deve contenere almeno il 50% di Pinot bianco o Chardonnay.  Alto Adige Meranese (o “Colline di Merano”), vino rosso che si ottiene esclusivamente da uve della varietà Schiava cresciute nella zona di produzione intorno a Merano. Alto Adige Val Venosta, ultima nata delle zone di produzione Doc altoatesine. Si deve sempre seguire l’indicazione di uno dei vitigni ammessi dal disciplinare Doc, ossia Pinot bianco, Chardonnay, Pinot Grigio, Müller Thurgau, Riesling, Kerner, Gewürztraminer, Schiava o Pinot nero.

Alto Adige Colli di Bolzano, denominazione utilizzata per una Schiava prodotta nel territorio che circonda la zona del Santa Maddalena, intorno a Bolzano.

Valdadige Doc.

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