I Vini della Puglia

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La Puglia, una regione situata nel sud dell’Italia, è un vero e proprio tesoro nel panorama vitivinicolo nazionale. Confina con il Mar Adriatico a est, il Mar Ionio a sud e la Basilicata e la Campania a ovest, beneficiando così di un microclima unico e di influenze culturali che si riflettono nella sua straordinaria produzione di vini.

Le vaste distese di vigneti, che si estendono su dolci pendii e fertili pianure, creano un paesaggio affascinante dove la viticoltura è una pratica antica e profondamente radicata. I vini pugliesi, conosciuti per la loro ricchezza e complessità, sono il frutto di un terroir unico e della passione dei viticoltori locali.

Puglia Antichi Vasi

La Storia

Le prime tracce della coltivazione della vite in Puglia risalgono ancora prima della colonizzazione della Grecia nel VIII secolo a.C. La regione, con il suo clima mediterraneo e terreni fertili, era ideale per la coltivazione della vite, e gli antichi Greci fondarono numerose colonie lungo le coste della Puglia, tra cui Taranto (Taras), Metaponto, Siris e Heraclea.

I Greci svolsero un ruolo fondamentale nell’introduzione di alcune varietà autoctone, come il Negroamaro e l’Uva di Troia, e del metodo di coltivazione ad “alberello“, che è ancora ampiamente utilizzato in Puglia. Durante l’Impero Romano dal II secolo a.C. al V secolo d.C., la viticoltura in Puglia prosperò ulteriormente.

I Romani ampliarono i vigneti e migliorarono le tecniche di produzione vinicola. Questo periodo rappresenta un’epoca d’oro per la viticoltura pugliese; le uve autoctone come il Negroamaro e il Primitivo cominciarono a guadagnare notorietà, con una produzione di vini destinati al consumo locale e all’esportazione verso Roma e altre regioni dell’Impero.

Dettaglio Vaso Antico - Puglia

La costruzione del porto di Brindisi nel 244 a.C. portò a un fiorente commercio del vino pugliese, con grandi quantità di vino conservate in cantine scavate nella roccia lungo la costa a Taranto per facilitare la spedizione e l’imbarco.

Nel Medioevo, la Puglia divenne un centro importante per la produzione di vino grazie all’istituzione del “Trattato di Metaponto” da parte di Federico II di Svevia nel 1230; questo trattato stabilì regole e leggi per la coltivazione delle vigne e la produzione di vino, contribuendo a sviluppare ulteriormente l’industria vinicola. Tuttavia, nei periodi successivi, la Puglia divenne nota per le enormi quantità di vino prodotto, fu evidente quando la fillossera colpì i vigneti del nord Italia ed Europa, con la Puglia che continuò a produrre vino in grandi quantità, spesso destinato a paesi come la Francia.

L’arrivo della fillossera in Puglia fu ritardato rispetto ad altre regioni, attirando imprenditori francesi che iniziarono a produrre vino da esportare in Francia, Germania e Austria. Ma alla fine, la fillossera colpì anche questa regione, causando una significativa crisi.

Negli anni successivi, la produzione di vino in Puglia si concentrò principalmente sulla quantità, con una produzione massiva di vini da taglio utilizzati per migliorare le produzioni di altre regioni d’Italia ed Europa. È stato solo negli anni ’90 che la Puglia ha iniziato a riconoscere il potenziale enologico della regione, con produttori locali e cantine provenienti da altre parti d’Italia che hanno iniziato a puntare sempre di più sulla qualità.

Oggi, la Puglia è nota per la produzione di vini di alta qualità, oltre che per le sue tradizioni vinicole secolari. La regione ha riconquistato la sua reputazione come importante centro vitivinicolo e continua a prosperare nella produzione di vini pregiati.

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Il Territorio

La Puglia, con la sua vasta estensione di 87.000 ettari dedicati alla viticoltura, offre un panorama vario e affascinante. Di questa superficie, il 1% si trova sulle montagne, il 30% si estende dolcemente sulle colline e il restante 69% si sviluppa nelle ampie pianure. La produzione annuale di vino in Puglia è impressionante, raggiungendo circa 9.000.000 di ettolitri. La regione vanta un prestigioso patrimonio vinicolo, con un totale di 4 Denominazioni di Origine Controllata e Garantita (DOCG), 28 Denominazioni di Origine Controllata (DOC) e 6 Indicazioni Geografiche Tipiche (IGT).

Il territorio della Puglia è notevolmente vario dal punto di vista geografico, il che contribuisce alla sua ricchezza e diversità. Lungo le coste pugliesi, che si affacciano sul Mar Adriatico e sul Mar Ionio, si estendono pianure fertili come la piana del Tavoliere delle Puglie, la Piana di Taranto e la Piana di Foggia, formate grazie alla deposizione di sedimenti portati dai fiumi come l’Ofanto e il Bradano. La presenza di vulcani inattivi, come le Murge e le colline vulcaniche del Gargano, ha contribuito a terreni ricchi di minerali.

La Puglia è una regione geologicamente diversificata: nelle zone costiere e pianeggianti, si trovano terreni prevalentemente calcarei e sabbiosi, che forniscono un drenaggio eccellente, ideali per la coltivazione di uve rosse come il Primitivo e il Negroamaro. Nelle zone interne, i terreni sono più rocciosi, argillosi e ricchi di calcare, adatti per varietà come il Nero di Troia.

Il clima della Puglia è tipicamente mediterraneo, con estati calde e secche e inverni miti e piovosi. Questo clima favorisce la produzione di uve mature e sane. Tuttavia, la regione può essere soggetta a periodi di siccità durante l’estate, il che richiede una gestione oculata delle risorse idriche nelle vigne. La costa adriatica è caratterizzata da inverni più freddi, mentre la costa ionica è più calda; la presenza di venti costanti, come il maestrale proveniente dal mare, può contribuire a mantenere le vigne asciutte, riducendo il rischio di malattie fungine.

Questa ventilazione è particolarmente importante nelle regioni costiere. Tuttavia, salendo verso l’entroterra e le zone montuose, si possono osservare notevoli variazioni climatiche. Le aree montane, come il Gargano, possono avere inverni più freddi e ricevere occasionali nevicate, mentre l’altitudine diventa un fattore determinante nelle variazioni termiche.

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Le Principali Zone Vinicole

Il Salento
Il Salento è rinomato per essere una delle zone vinicole più importanti della Puglia, situata all’estrema punta, circondata da lunghe distese di sabbia dorata e da scogliere spettacolari bagnate dalle acque cristalline dei due mari, l’Ionio e l’Adriatico. La zona è caratterizzata da un clima mediterraneo con estati calde e asciutte, contraddistinto da costanti brezze marine che contribuiscono a una sana e uniforme crescita delle viti. Il terreno del Salento è noto per la sua varietà, fondamentalmente pianeggiante e molto assolato, comprendente terreni calcarei, sabbiosi e argillosi. Questa diversità di terreni contribuisce alla complessità dei vini prodotti in questa regione. I principali vitigni sono quelli a bacca rossa, fra cui spicca il Negroamaro, Susumaniello, Malvasia Nera e il Primitivo. Sono presenti anche vitigni a bacca bianca, come la Malvasia Bianca, la Verdeca e il Fiano.

La Valle d’Itria
La Valle d’Itria costituisce un’area vinicola di prestigio che si estende principalmente tra le province di Bari, Brindisi e Taranto, abbracciando un territorio che include città storiche quali Alberobello, Locorotondo e Martina Franca. La sua posizione centrale in Puglia la rende facilmente raggiungibile da varie parti della regione. Questa regione è rinomata per il suo affascinante paesaggio, caratterizzato da colline ondulate, secolari uliveti e i celebri trulli. Questo scenario pittoresco dona all’area un’atmosfera unica e un fascino indiscutibile. Il suolo della Valle d’Itria è prevalentemente calcareo e argilloso, il che favorisce la coltivazione di diverse varietà di uve. Questa diversità di terreni contribuisce alla complessità dei vini prodotti nella regione. La Valle d’Itria gode di un clima tipicamente mediterraneo, con estati calde e inverni miti. Le brezze marine che giungono sia dal Mar Adriatico che dal Mar Ionio influenzano positivamente il microclima, contribuendo a una sana maturazione delle uve. Nella Valle d’Itria vengono coltivate diverse varietà di uve, sia a bacca rossa che a bacca bianca. Tra le principali varietà a bacca rossa, emergono il Primitivo, il Negroamaro e il Susumaniello. Questi vitigni danno vita a vini rossi ricchi e corposi, contraddistinti da aromi intensi e sapori complessi. Per quanto concerne le uve a bacca bianca, le varietà più comuni includono il Verdeca, il Bianco d’Alessano e il Fiano, che vengono impiegate per creare vini bianchi freschi e aromatici.

Le Murge
L’Altopiano dell’Alta Murgia, situato nel cuore della Puglia e estendendosi dal Tavoliere fino quasi alla provincia di Bari, offre un paesaggio affascinante che va dal territorio carsico del nord alla zona tufacea di Castel del Monte, scendendo verso sud. Nella parte settentrionale, l’Alta Murgia è prevalentemente di natura carsica e ricca di risorse idriche. Qui, due centri vitivinicoli di grande rilievo sono Minervino Murge e Gravina di Puglia. Nelle zone circostanti, come Castel del Monte, il terreno diventa prevalentemente tufaceo e le vigne si estendono fino alle vicine località costiere di Barletta e Trani. In questa area, il Nero di Troia è ancora significativo, ma si affianca al Bombino bianco e nero, all’Aglianico, al Montepulciano e alla Malvasia bianca. Queste varietà contribuiscono a creare una gamma di vini, tra cui il Castel del Monte Bombino Nero DOCG, un raffinato vino rosso. Spostandoci più a sud, arriviamo alla Bassa Murgia, dove le uve a bacca rossa predominano.

Uno dei tratti distintivi delle Murge sono le “gravine“, canyon calcarei profondi e stretti, scavati nel corso di millenni dall’erosione dell’acqua. Le gravine offrono spettacolari viste panoramiche e sono spesso punteggiate da insediamenti storici. Matera, situata nella parte occidentale delle Murge, è famosa per i suoi antichi insediamenti trogloditici noti come i “Sassi di Matera“. Queste grotte e case scavate nella roccia sono state abitate per migliaia di anni e oggi sono Patrimonio dell’Umanità UNESCO.

Taranto
La zona di Taranto si trova nella parte sud-orientale della Puglia, lungo la costa che si affaccia sul Mar Ionio. È una zona tendenzialmente pianeggiante e gode di un clima mediterraneo caratterizzato da brezze marine, inverni miti, e estati calde e secche. Queste condizioni climatiche favorevoli alla coltivazione di vitigni robusti consentono una maturazione uniforme delle uve e la produzione di vini di alta qualità. Il terroir eccezionale varia da suoli calcarei, argillosi e sabbiosi, che forniscono un’ottima ritenzione idrica e una base per la coltivazione di vari vitigni.

Il terreno contribuisce inoltre alla mineralità dei vini prodotti in questa regione. In quest’area troviamo anche una vasta varietà di uve coltivate, tra cui il Negroamaro, il Susumaniello, l’Aglianico, il Malvasia Nera e il Nero di Troia. Il cuore della produzione di questa area vitivinicola è la sottozona di Manduria, che riveste un’importanza particolare nella produzione del Primitivo. Questo vitigno dà origine a uno dei vini rossi pugliesi più famosi e riconosciuti con Denominazione di Origine Controllata, noto come Primitivo di Manduria DOC. Da notare anche la produzione del vino dolce Primitivo di Manduria Dolce Naturale DOCG.

Panorama Tavoliere della Puglia

I Vitigni

Negroamaro
Il Negroamaro è uno dei vitigni più emblematici della regione della Puglia, soprattutto nella zona del Salento, situata nel “tacco dello stivale” italiano. È ampiamente coltivato anche nelle province di Lecce, Brindisi e Taranto, grazie alla sua capacità di adattarsi alle condizioni locali. Questo vitigno trova il suo habitat ideale in terreni argillosi, calcarei e sabbiosi, in un clima mediterraneo caratterizzato da inverni miti ed estati calde e asciutte, condizioni climatiche fondamentali per la coltivazione di questa uva di alta qualità. Le bacche sono di dimensioni medie e distinguibili per la buccia spessa e il colore nero intenso. Questa buccia è ricca di pigmenti, tannini e aromi, contribuendo alla complessità dei vini prodotti. Inoltre, è noto per la sua resistenza alla siccità e alla forza del vento. Questo vitigno è principalmente utilizzato per produrre vini rossi, spesso vinificati in purezza o in blend con altri vitigni autoctoni. I vini rossi prodotti come il Salice Salentino, il Copertino e il Nardò Rosso sono ottenuti da questo vitigno e sono celebri per il loro colore scuro, con tonalità che variano tra il viola e il rubino intenso, noti per i loro sapori intensi, con note di frutta nera, spezie e tannini morbidi.

Nero di troia
Il Nero di Troia è uno dei gioielli enologici della Puglia, un vitigno autoctono che ha radici profonde nella regione. Questo vitigno prende il nome dalla città di Troia, situata nella provincia di Foggia, con una posizione di coltivazione ideale nelle province di Barletta, Andria e Trani. Il terreno ideale per il Nero di Troia è di tipo argilloso e calcareo, fornendo la base perfetta per lo sviluppo delle viti e contribuendo alla complessità dei vini prodotti. Il clima mediterraneo, con estati calde e secche e una certa variabilità climatica, fornisce il contesto perfetto per il suo sviluppo ottimale. Le bacche sono di medie dimensioni e si distinguono per la loro buccia spessa e il colore blu-nero molto intenso. Inoltre, ha una tendenza a maturare lentamente, il che significa che le uve possono rimanere sulla vite più a lungo, acquisendo complessità aromatica e una vivace acidità. Le uve sono caratterizzate da un’acidità fresca e dalla concentrazione dei loro zuccheri, conferendo al vino risultante una straordinaria potenza e longevità. Questa varietà produce vini rossi che spesso presentano aromi di frutta rossa, spezie e note erbacee. Una complessità aromatica che può essere elegante, strutturata e adatta all’invecchiamento. Il Nero di Troia è spesso utilizzato in blend con altri vitigni locali, come il Negroamaro, per creare vini ancora più complessi. Nel corso degli anni, possono sviluppare una gamma di note complesse, arricchendo ulteriormente la loro personalità.

Primitivo
Il Primitivo è un vitigno che gode di una posizione di coltivazione privilegiata nella zona di Manduria. Questa località è il cuore della produzione del Primitivo e si estende alle province di Taranto e Brindisi, ma la sua presenza si estende in tutto il territorio pugliese. Questo vitigno ha dimostrato di adattarsi in modo eccezionale ai terreni calcarei, argillosi e ricchi di ferro, caratteristici della regione, svelando la sua straordinaria versatilità. Tuttavia, ciò che contribuisce in modo significativo al successo del Primitivo è il clima mediterraneo di questa zona, caratterizzato da estati calde e inverni miti. Le bacche sono caratterizzate da dimensioni medie e da una forma uniforme e tondeggiante, con una buccia spessa di colore blu scuro-nero. La particolarità di queste uve risiede nel loro elevato contenuto di zuccheri, il che contribuisce in modo significativo alla produzione di vini con elevati gradi alcolici. Questa dolcezza naturale si traduce in una sensazione vellutata e avvolgente in bocca. Il Primitivo viene impiegato per la produzione di diversi vini, tra cui pregevoli esempi come il Primitivo di Manduria e il Primitivo di Gioia del Colle. Questo vitigno era chiamato in dialetto locale “Zagarese“, ma venne rinominato con il termine “Primitivo” dal latino “Primativus“, appunto per la sua maturazione precoce. Il Primitivo si diffuse successivamente da Gioia del Colle alle odierne province di Lecce e Taranto e quindi nel Salento.

Verdeca
La Verdeca è un vitigno bianco autoctono di grande rilevanza in Puglia, in particolare nelle province di Bari, Brindisi e Taranto. Questo vitigno prospera su terreni calcarei e argillosi, suoli che forniscono le condizioni ideali per lo sviluppo delle radici e l’assorbimento dei nutrienti. Oltre al terreno, il clima mediterraneo della Puglia svolge un ruolo chiave, con estati calde e secche, mentre le temperature più miti durante l’autunno consentono un’adeguata fase di maturazione e contribuiscono alla produzione di uve di alta qualità, in particolare mineralità e struttura.

Le bacche sono di dimensioni medie e si distinguono per la loro buccia spessa di un colore giallo-verde pallido, in parte responsabile della freschezza e dell’acidità dei vini prodotti. Questo vitigno è noto per la produzione di vini bianchi secchi e aromatici, molto apprezzati per gli aromi e i sapori che sono un vero inno alla frutta e alla freschezza. Si percepiscono note di mela verde e agrumi, che regalano una piacevole complessità al palato.

Susumaniello
Il Susumaniello è un vitigno originario della splendida regione della Puglia meridionale, prevalentemente nella zona del Salento, un’area che gode di un clima mediterraneo, caratterizzato da estati calde e asciutte e inverni miti. Queste condizioni climatiche sono ideali per la maturazione delle uve, consentendo loro di sviluppare il loro profilo aromatico unico. Il terreno del Salento è prevalentemente composto da terra rossa calcarea, ricca di minerali, e offre un eccellente drenaggio. Le uve di Susumaniello sono di dimensioni relativamente piccole, con una forma sferica, ma talvolta possono essere leggermente ovali. Le bacche mature presentano una tonalità violacea, quasi nera; il loro colore scuro e intenso conferisce ai vini una straordinaria intensità cromatica. I vini Susumaniello prodotti da questo vitigno presentano un colore rubino profondo e un profilo aromatico unico, con sentori di frutti di bosco, prugne e note speziate intense. In bocca, questi vini sono noti per la loro robustezza, tannini ben strutturati e una piacevole acidità che contribuisce alla freschezza complessiva.


La Puglia è una terra di straordinaria ricchezza vinicola, in cui vitigni autoctoni e varietà internazionali si fondono per creare una vasta gamma di vini unici. Il vitigno Bianco d’Alessano è un autentico “segreto” nascosto della Puglia, spesso poco noto al di fuori della regione. Troviamo anche altri vitigni in questa zona, come il Bombino nero, la Malvasia nera e bianca, l’Aglianico, il Fiano e il Greco. Il Sangiovese, celebre vitigno toscano, ha trovato spazio anche in Puglia. Oltre ai vitigni autoctoni e nazionali, la Puglia coltiva varietà internazionali come il Chardonnay e il Sauvignon Blanc, il Cabernet Sauvignon, il Syrah, il Petit Verdot e il Merlot.

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I Vini della Puglia

Negroamaro
Il Negroamaro, un vino iconico della Puglia, prevalentemente nelle province di Brindisi e Lecce, è un’esperienza sensoriale avvincente che coinvolge i sensi con la sua ricchezza e complessità. La sua firma cromatica, un rubino profondo che sfiora il nero, rivela la concentrazione di vita e passione racchiusa in ogni bottiglia. Il colore rosso rubino profondo, talvolta arricchito da riflessi violacei, è lo specchio della vitalità di questo vino che invecchia con grazia, con tannini che si ammorbidiscono nel tempo, creando un equilibrio armonioso. I profumi che si sprigionano ricordano frutti neri maturi, come prugna e mora, accompagnati da sfumature speziate, note di tabacco e accenni terrosi, un’esperienza olfattiva che anticipa la ricchezza del gusto. In bocca si distingue per la sua struttura tannica, regalando una sensazione di robustezza e carattere. Con l’invecchiamento, i tannini possono ammorbidirsi, contribuendo a una maggiore armonia nel vino. I migliori esemplari di Negroamaro possono offrire una lunga persistenza gustativa, il che significa che i sapori rimangono a lungo in bocca dopo aver degustato il vino, lasciando un’impressione duratura e appagante.

Spano Negroamaro 2013 - Michele Calò
Spano Negroamaro 2013 – Michele Calò

Nero di troia
Il Nero di Troia è un vino rosso di grande rilevanza nella regione della Puglia, situata nel sud-est dell’Italia. Prende il nome dal vitigno autoctono “Uva di Troia”, che cresce principalmente nella zona nord della Puglia, tra le province di Foggia, Bari e alcune delle denominazioni più riconosciute per i vini a base di Nero di Troia includono il Castel del Monte Nero di Troia DOCG, una denominazione riferita ai vini prodotti nella zona del Castel del Monte, una famosa area viticola della Puglia. Il Nero di Troia è noto per la sua complessità aromatica. Si possono percepire una varietà di profumi, tra cui frutti neri maturi come ciliegie e prugne, accompagnati da sfumature speziate e floreali che aggiungono strati di profondità. Questo vino è caratterizzato da una notevole struttura, con un corpo pieno che avvolge il palato. La presenza di tannini ben integrati contribuisce a una sensazione di robustezza e, al contempo, dona al vino una piacevole persistenza. Una delle caratteristiche più interessanti del Nero di Troia è la sua capacità di invecchiare splendidamente. Con il tempo, il vino sviluppa una complessità aggiuntiva, incorporando note di cuoio, tabacco e spezie, che si integrano armoniosamente con i frutti iniziali.

Talò Nero Di Troia 2020 - San Marzano
Talò Nero Di Troia 2020 – San Marzano

Salice Salentino
Il Salice Salentino è un vino di grande risonanza prodotto nella regione della Puglia, nel cuore del Salento. Questo vino rosso, che gode della Denominazione di Origine Controllata (DOC), incarna l’anima di questa affascinante terra, dove il sole cocente e il vento salmastro contribuiscono a creare un ambiente unico per la coltivazione delle viti. Il nome “Salice Salentino” deriva dalla presenza di salici nella zona e dalla collocazione geografica. Viene prodotto principalmente utilizzando uve Negroamaro, talvolta può includere una percentuale di Malvasia Nera. Il vino ha un colore rosso intenso, tendente al granato con l’invecchiamento. Spesso offre un bouquet aromatico complesso con note di frutti rossi, spezie e talvolta sentori di liquirizia. Ha un gusto robusto e strutturato, con tannini ben presenti. I sapori di frutta rossa sono spesso accompagnati da accenni speziati. È un vino che può invecchiare bene; con il tempo, può sviluppare ulteriori sfumature e complessità, diventando più morbido e rotondo. Uno degli aspetti più affascinanti del Salice Salentino è la sua capacità di invecchiare in modo straordinario. I vini più vecchi sviluppano profonde note di frutta essiccata, tabacco e cuoio, che aggiungono una straordinaria profondità e complessità al profilo gustativo.

Talo' Salice Salentino 2021 - San Marzano
Talo’ Salice Salentino 2021 – San Marzano

Primitivo
Il Primitivo è uno dei tesori enologici della regione, un vino realizzato utilizzando uve del vitigno Primitivo, caratterizzato da alberi antichi. La maturazione delle uve al caldo sole della Puglia, unita a un terreno ricco di minerali, contribuisce a creare un vino dal sapore distintivo. Il Primitivo di Manduria si distingue per il suo profilo gustativo. Questo vino rosso offre un bouquet di frutti rossi maturi, prugne e spezie, che cattura i sensi con ogni sorso. La sua struttura complessa e il sapore intenso sono il risultato di una fermentazione e di un invecchiamento accurati in botti di legno. Una caratteristica notevole del Primitivo di Manduria è il suo spesso elevato grado alcolico, spesso associato a diverse denominazioni che indicano la provenienza e la qualità del vino. Tra le denominazioni più rinomate ci sono il Primitivo di Manduria DOC e il Primitivo di Gioia del Colle DOC. Il Primitivo di Manduria DOC è probabilmente la denominazione più famosa e rispettata, prodotto nella zona di Manduria, nella provincia di Taranto. Le vigne qui godono di un clima caldo e asciutto, con terreni ricchi di minerali. Il Primitivo di Gioia del Colle DOC proviene dalla zona intorno a Gioia del Colle, nella provincia di Bari. Questo vino è spesso caratterizzato da una buona acidità, che contribuisce a mantenerne la freschezza nonostante la completa maturazione delle uve. Presenta spesso note di frutti rossi e spezie, con un equilibrio armonioso tra dolcezza e acidità. Il Primitivo può anche essere utilizzato per produrre vini dolci, offrendo un’esperienza diversa per chi predilige i vini più dolci. Questa tipologia di vino è spesso denominata Primitivo di Manduria Dolce Naturale DOCG e viene ottenuta attraverso un processo di appassimento delle uve, dove le uve vengono lasciate essiccare dopo la vendemmia. Un vino dolce ricco di note di frutti scuri, marmellata e spezie, con una dolcezza persistente in bocca.

Alcuni vini Primitivo portano in etichetta la dicitura “Riserva“, indicando che il vino ha livelli alcolici più alti e un invecchiamento più lungo di quanto previsto dalle leggi locali di denominazione. Il Primitivo Riserva deve avere un minimo di 14% di alcol ed essere invecchiato per almeno 24 mesi, di cui nove in botte. Questa designazione sottolinea l’impegno del produttore nel creare un vino di alta qualità che si distingue per la sua complessità e struttura.

Sessantanni 2018 Primitivo Di Manduria - San Marzano
Sessantanni 2018 Primitivo Di Manduria – San Marzano

Moscato di Trani
Il Moscato di Trani è un pregiato vino dolce originario della città costiera di Trani, situata lungo la costa adriatica della Puglia. Prodotto principalmente con uve del vitigno Moscato Bianco, noto per la sua intensa aromaticità e il suo gusto dolce, le vigne di Moscato beneficiano del clima mediterraneo e delle brezze marine che caratterizzano la regione costiera di Trani, creando condizioni ideali per la produzione di uve di alta qualità grazie anche ai terreni calcarei.

Il Moscato di Trani è rinomato per il suo bouquet aromatico sofisticato. I profumi di fiori bianchi, come gelsomino e arancia in fiore, si intrecciano con note di pesca e agrumi, creando un’esperienza olfattiva avvolgente e piacevole. Un sapore noto per la sua dolcezza, equilibrata da una freschezza vivace. Questo vino bianco presenta aromi intensi di uva moscato, fiori bianchi e frutta tropicale, deliziando i sensi con ogni sorso.

Moscato Di Trani Kaloro - 37.5Cl Tormaresca
Moscato Di Trani Kaloro – Tormaresca

Fiano
Il Fiano ha le sue radici nel vitigno autoctono Fiano, coltivato con cura nei vigneti della Puglia. Questo vitigno, noto per la sua storia millenaria, si adatta magnificamente al clima caldo della regione, dando vita a uve ricche e complesse. Alla vista, il Fiano si presenta con un colore che varia dal paglierino al dorato, regalando uno sguardo promettente sulla ricchezza degli aromi che lo caratterizzano. Il profumo è un invito all’esplorazione sensoriale, con chiare note di frutta bianca, come pesca e mela, arricchite da delicati accenni floreali che conferiscono al vino un’aura di eleganza. Al palato, si possono avvertire sapori fruttati, accompagnati da una piacevole persistenza. Nonostante si tratti di un vino bianco, può presentare una buona struttura, conferendogli una certa robustezza e complessità. Alcuni vini Fiano possono avere un potenziale di invecchiamento, sviluppando nuove sfumature e complessità nel tempo.

Talò Fiano 2021 - San Marzano
Talò Fiano 2021 – San Marzano

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Conclusioni

La Puglia è una regione ricca di storia e tradizione vitivinicola. I suoi territori diversi e il clima favorevole hanno permesso lo sviluppo di una viticoltura di qualità, che produce vini unici e riconoscibili. I vitigni autoctoni pugliesi rappresentano un patrimonio prezioso da scoprire e valorizzare, e gli eventi legati al vino offrono l’opportunità di immergersi nella cultura enogastronomica della regione. Che siate appassionati di vino o semplicemente curiosi di scoprire nuovi sapori, la Puglia è pronta ad accogliervi con i suoi vini di eccellenza.