Friuli: crocevia di popoli, tradizioni e culture

Tramonto vigneti friuli

di Davide Spataro


Crocevia di popoli, tradizioni e culture che nei secoli si sono avvicendate, Il Friuli Venezia Giulia rispecchia nella sua terra e nei sui vini tutte queste diversità. E’ una regione vocata alla produzione vitivinicola già dal tempo dei Romani quando Giulio Cesare si insediò nella città di Aquileia. Oggi si produce circa il 2% dei vini italiani prevalentemente bianchi, ma la sua varietà e qualità è di altissimo livello e di grande interesse soprattutto per le numerose viti autoctone.

La produzione è concentrata prevalentemente nel Centro-Sud della Regione in un’area estesa e molto diversificata come clima e tipo di terreni:

  • A sud est il Collio, i Colli Orientali del Friuli, il Carso (tra le principali zone) caratterizzati da terreni argillosi e marnosi; influenzati dalla vicinanza al mare e ricchi di sedimenti fossili marini. In quest’area nascono i vini più pregiati e in cui l’escursione termica, le diverse altitudini e il terreno, favoriscono l’arricchimento dell’uva con profumi e sapori molto eterogenei, rendendo alcuni di questi vini unici e speciali (pensiamo ad esempio al Picolit).
  • Nel Centro Ovest il Grave: una zona di origine morenica caratterizzata da terreni ghiaiosi, ciottolosi e calcarei, patria dell’amatissimo bianco “friulano”.

La qualità dei vini bianchi è di notevole interesse e a fianco dei classici vitigni internazionali (Chardonnay, Pinot Bianco e Sauvignon) troviamo varietà tipiche della zona tra cui:

  • Friulano (che qui chiamano ancora Tocai, anche se dal 2007 tale denominazione spetta ai dolcissimi vini ungheresi)
  • Ribolla Gialla (ora di gran moda soprattutto nella versione spumantizzata)
  • Vitovska a maturazione tardiva
  • Malvasia Istriana

I vini Rossi, meno coltivati, spaziano dai classici Merlot, Cabernet Sauvignon e Cabernet Franc ai più tipici

  • Tazzelnghe (“Taglia Lingua” per la sua notevole tannicità)
  • Refosco dal Peduncolo Rosso
  • Schioppettino il cui nome deriva probabilmente dalla sensazione “croccante” della buccia delle sue uve
  • Pignolo

Tutti caratterizzati da freschezza e buona acidità ma con spiccate note vegetali che ne acuiscono la tannicità.

I vini dolci sono una specialità della regione, su tutti il Picolit uno straordinario passito profumatissimo e dotato di grande freschezza e mineralità o il Ramandolo derivante dal tipico e intenso Verduzzo Friulano.

Il Friuli, soprattutto nella regione delle Grave, è inoltre un grande vivaio viticolo. Da qui provengono quasi tutte le barbatelle italiane con crescenti volumi anche nell’esportazione internazionale.

Vale la pena infine citare i “Vini Macerati” tipici di questa regione che alcuni piccoli produttori tradizionalisti stanno provando a produrre con buoni risultati.

Le uve, derivanti da vitigni bianchi autoctoni, vengono vendemmiate circa a ottobre, e non vengono trattate né in vigna né in cantina. In questo procedimento antico e naturale il mosto viene fatto appunto macerare in grandi tini di legno e l’affinamento avviene in grandi anfore o in botti per anni.

Il risultato è un vino di colore dorato e velato, con grande intensità olfattiva che spazia dal miele, alla frutta secca alle spezie e note affumicate. Sono vini di difficile abbinamento ma dotati di grande fascino

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