di Guido Montaldo
La vite costituisce da sempre un elemento vitale del paesaggio della Basilicata e il vino la memoria storica di questa regione. La coltivazione della vite in Basilicata ha origini antichissime; probabilmente furono sempre i coloni greci che introdussero tecniche migliorative presso popolazioni autoctone o qui stanziatesi prima di loro. Il mitico popolo degli Enotri, le cui origini si confondono con quelle dei coloni greci e i Lucani, che abitarono la Regione fin dal 1200 – 1300 a.C..
Tradizioni tramandate da quelle popolazioni in campo viticolo sono l’introduzione di nuove varietà e forme di allevamento, ricordiamo l’alberello, ancora oggi usato in diverse zone della Basilicata, che meglio di altre si adatta ai climi caldi e siccitosi dell’Italia meridionale. La tradizione vinicola nell’epoca romana trova conferma nelle citazioni di Plinio e Strabone e, secondo alcune ipotesi, il vino Aglianico del Vulture prodotto nel nord-est della Basilicata ai piedi del Vulcano spento del Vulture, concorreva in maniera prevalente alla costituzione del Falerno, vino celebrato dai poeti dell’antichità classica come Orazio, che nacque proprio a Venosa, città lucana del Vulture.
Vitigni
Rossi: l’ Aglianico è il vitigno più utilizzato. Si è assistito comunque ad un generale introduzione, anche se piuttosto ridotta di altri vitigni, tra cui gli internazionali Cabernet Sauvignon e il Merlot. Fra gli altri vitigni a uva rossa il Bonamico va sparendo, mentre si registrano sporadici impianti di Sangiovese, di Primitivo e Negroamaro. Il Primitivo di Matera è autoctono, precoce, che si vendemmia tra la fine di agosto e l’inizio di settembre. Il vino che si ottiene dalle sue uve è molto colorato, alcolico e corposo.
Bianchi: Moscato bianco, Malvasia lunga, Trebbiano toscano, Incrocio Manzoni, Vermentino e Pinot bianco. Altri sporadici vitigni a bacca bianca sopravvivono nei vigneti della Basilicata, tra cui la Malvasia bianca di Basilicata, che in passato si mescolava con l’Aglianico, mentre oggi si predilige il Moscato per vini tranquilli o spumanti. La Malvasia nera di Basilicata, sembra essere giunta dalla vicina Puglia e infatti presenta caratteri morfologici in comune con le Malvasie nere di Brindisi e Lecce.
Docg e Doc
Una Docg: Aglianico del Vulture Superiore;
4 Doc: Aglianico del Vulture; Grottino di Roccanova; Matera e Terre dell’Alta Val d’Agri.