IL VINO IN VALLE D’AOSTA La maestosità delle montagne

Vigneti in Valle d'Aosta

La produzione di Vino in Valle d’Aosta fino al decennio scorso era poco nota al grande pubblico, sia per la posizione decentrata che l’esiguità della produzione. La viticoltura valdostana presenta tutte le caratteristiche canoniche della viticoltura di montagna:

  • parcellizzazione dei vigneti
  • coltivazione su terrazzamenti
  • pendii ripidi e scoscesi
  • conduzione manuale della vigna.

Spesso considerata e catalogata come “eroica” per le condizioni ambientali estreme, la produzione di vino rosso in Valle d’Aosta ha una serie di vini rossi dalla spiccata personalità.

Tradizionalmente la zona di produzione viene divisa in due versanti:

  1. Andret
  2. Envers

Rispettivamente versante orografico sinistro e destro della Dora Baltea e in tre principali aree:

  1. Bassa Valle
  2. Valle Centrale
  3. Alta Valle (o Valdigne)

Vini Rossi

Per la produzione dei rossi, La Bassa Valle è dal punto di vista vitivinicolo quasi il naturale prolungamento del Piemonte. Il vitigno più coltivato è infatti il Nebbiolo, che forma l’ossatura principale delle due Denominazioni storiche di riferimento:

  • Donnas
  • Arnad-Montjovet

La viticoltura a Donnas si sviluppa attraverso il sistema della “pergola”, che si arrampica sugli erti pendii delle montagne. Le difficili condizioni climatiche generano, come anche nella zona di Arnad, un vino di struttura essenziale dai tipici aromi di viola e di humus.

Entrando nel cuore della Valle Centrale, dove la pergola inizia a lasciare il posto al filare, il vino roso più importante è senz’altro il Torrette, una delle Denominazioni storiche della regione, che trova la sua zona classica nel massiccio collinare sopra il comune di Saint-Pierre. Nasce da uve Petit Rouge e, nonostante le sue enormi potenzialità, il Torrette viene nella maggior parte dei casi interpretato come vino semplice ed immediato, anche se fortunatamente non mancano versioni in controtendenza, spesso utilizzando l’elevazione di legno o la surmaturazione in pianta.

Risalendo la Valle, l’ultima denominazione di riferimento, situata nella Valdigne, è l’Enfer d’Arvier, microzona con un clima particolarmente caldo, tale da giustificare il suo nome (enfer in francese significa di fatto “Inferno”). Anche qui il Petit Rouge presenta un profilo organolettico molto simile a quello del Torrette, con aromi di rosa selvatica e struttura piuttosto filiforme.

Oltre a queste sottozone storiche, la Valle d’Aosta presenta una serie di rossi da monovitigno di particolare interesse. Il più prodotto è il Pinot Nero, spesso un po’ scorrevole e sfuggente, ma che nelle migliori interpretazioni seduce per la sua eleganza.

Meno diffuso, ma dall’intrigante personalità, è l’autoctono Fumin, che colpisce per la concentrazione del colore e le note speziate del frutto. Più leggeri nella struttura, ma dal garbato tratto varietale, sono il Petit Rouge ed il Gamay, una varietà di origine borgognona. Altrettanto semplice e godibile è la Premetta, un vitigno autoctono a bacca rossa conosciuto anche come Prié Rouge, dal colore cerasuolo e dagli intriganti aromi di lamponi, fiori e pepe.

Vini Bianchi

Per la produzione di Vini Bianchi, com’è naturale per le zone più a Nord, le uve a bacca bianca devono fare i conti con gradi di maturazione zuccherina non paragonabili a quelli ottenuti a latitudini più a sud. Prevale quindi il modello del bianco di viva acidità, fresco, non troppo alcolico o strutturato.

L’unica DOC regionale prevede numerose sottodenominazioni. Contrariamente ad altre aree produttive, i produttori Altoatesini non hanno scelto di puntare su vitigni cosiddetti “Internazionali”, preferendo conservare una solida tradizione nell’impiego di varietà locali. Tra le uve autoctone prevalgono vitigni quali Petite Arvine e Prié Blanc che danno un apporto non marginale alla viticoltura regionale.

La Petite Arvine fa nascere vini di succosa piacevolezza, equilibrati e centrati su un timbro fruttato pieno (che ricorda la pera matura). L’uva Prié Blanc è alla base del bianco sorse più interessante della Valle d’Aosta, il Blanc de Morgex et del al Salle. Non mancano però bianchi classici quali lo Chardonnay ed il Moscato, quest’ultimo particolarmente apprezzabile nel territorio di Chambave. Da segnalare l’alta qualità di alcuni vini ottenuti da uve Pinot Grigio, in zona chiamato Malvoisie. Il tipo passito, o Flétri, offre bottiglie di grande finezza aromatica, difficili da reperire al di fuori della regione.