di Guido Montaldo
Chiamato da alcuni il “Sauvignon” italiano, il Vermentino contenuto in alcune aree della Liguria, Toscana e Corsica, trova in Sardegna la zona di maggior diffusione e oggi si rivela una delle chiavi di lettura enologiche più interessanti per un vino bianco dal carattere tipicamente mediterraneo.
Le sue origini sono antiche e controverse, sembra verosimile l’ipotesi che il Vermentino derivi dal Medio Oriente. Giunto con gli antichi greci a Marsiglia, fu introdotto in Liguria, ritenuta oggi la patria adottiva del Vermentino. Dalla Liguria il passo alla Toscana fu breve, quindi alla Sardegna ed alla Corsica.
La storia del Vermentino in Sardegna è quindi la più recente, diverse sono le Denominazioni e la Gallura, al nord, può vantare la Denominazione di origine controllata garantita, mentre solo alla fine degli anni sessanta cominciò a diffondersi anche in provincia di Cagliari. E’ un vitigno molto versatile, può dare vini da bersi giovani, anche frizzanti, come pure reggere la barrique e l’invecchiamento, grazie a produzioni per ettaro molto basse, che consentono l’elaborazione di vini molto minerali e strutturati, a volte con un estratto simile ai vini rossi; alcune aziende inoltre, da anni stanno sperimentando la “vendemmia tardiva”.
In Liguria il Vermentino c’è da sempre, dicono gli enologi del posto, nell’anfiteatro dell’antica Luni è stata scoperta una lastra di argilla, che porta una foglia ed un grappolo simile al Vermentino. Attualmente il Vermentino in Liguria è una Doc nella Riviera di Ponente e nei Colli di Luni, dove si può trovare in purezza o in uvaggio con il Trebbiano toscano, simbolo della tradizione di confine. Il Vermentino dei Colli di Luni ha un suo fascino particolare e un trend di consumo, che ben si presta alle esigenze dei giovani che si avvicinano al vino e che desiderano sentire gli aromi floreali insieme a sapori di spiccata personalità.
In Toscana il Vermentino vive un vero e proprio boom, soprattutto in Maremma ha trovato un’altra patria di adozione, favorito dal desiderio delle aziende di avere in carta un ottimo vino bianco dalle caratteristiche mediterranee.
Sono stati infatti sviluppati notevoli studi sui vitigni e sulle aree di coltivazione per identificare le qualità dei terreni e anche ricerche a carattere storico e culturale per ricostruire un’anima intorno a questo grande vitigno ad uve bianche.
La prossima frontiera per il Vermentino sembra essere la Sicilia dove da tempo sono avviati con risultati lusinghieri speciali campi sperimentali.
Proposto al calice diventa un indimenticabile aperitivo grazie alla sua mineralità che soddisfa la bocca e disseta; in bottiglia accompagna felicemente l’happy hour con tartine salate di mare, carpaccio di pescato o insalata di mare: polpo, scampi e calamari. Ma si accompagna bene anche con paste e riso in insalata, felicemente dove vi sono molluschi e gamberi
Favorita
Parente stretto del vitigno Vermentino, le origini di questo vitigno rimangono misteriose, ma sembrano avvalorate le ipotesi che vedono il Favorita giunto in Piemonte lungo le strade appenniniche che dalla Liguria portavano all’Albese il sale, l’olio, le acciughe, e altri prodotti mediterranei e costituivano la via di ritorno per gli importanti vini piemontesi