di Guido Montaldo
Straordinaria per qualità e personalità, la zona di origine dell’Asti D.O.C.G. è stata ufficialmente delimitata sin dal 1932. Un territorio vasto, che comprende 53 Comuni e interessa le province di Alessandria, Asti e Cuneo: qui la superficie totale del vigneto a Moscato bianco è di quasi 10.000 ettari, suddivisa tra oltre 5000 vignaioli.
Il Moscato bianco è l’unico, irripetibile, vitigno, grazie alla sua aromaticità, che dà origine a due tipologie di vini, simili, provenienti dal medesimo territorio, ma allo stesso tempo connotati da un’elevata originialità: l’Asti Docg spumante e il Moscato d’Asti Docg (vivace).
Il primo è un vino spumante caratterizzato da un perlage fine e persistente, una gradazione compresa tra 7 e 9,5 gradi, mentre il secondo, vivace con un tenore alcolico inferiore, compreso nei limiti di 4,5 – 6,5 gradi, presenta una maggior dolcezza, dovuta ad una parziale fermentazione dello zucchero contenuto nell’uva. In virtù della diversa pressione interna alle bottiglie, l’Asti Spumante è identificabile dal fratello Moscato d’Asti dal tappo: il primo presenta il classico tappo a fungo, mentre il secondo un tappo raso.
La qualità dell’Asti è certificata dal Consorzio, che opera incessantemente dal 1934 per la valorizzazione prima della Doc e oggi Docg, così come anche la tracciabilità. Unico esempio in Italia infatti, la tracciabilità svolge anche un ruolo di tutela del consumatore, poiché consente di verificare in tempo reale, partendo dal contrassegno di stato (fascetta), il percorso del prodotto attraverso l’intero processo di trasformazione, dalla vendemmia agli scaffali delle enoteche e dei negozi.
L’evoluzione dell’Asti è continua, non si ferma mai perché facilmente adattabile alle nuove tendenze ed esigenze dei consumatori, tra le quali emerge la richiesta di vini a bassi contenuti alcolici.
Tradizionalmente compagno ideale di dolci e dessert, l’Asti, grazie alla sua versatilità si rivela un ottimo abbinamento di sapori decisi, addirittura piccanti, in grado di valorizzare cibi salati. In cucina diventa un prezioso ingrediente, in grado di ispirare piatti inediti, di rivisitare in chiave moderna i piatti della tradizione e di aggiungere un tocco di originalità ad ogni creazione.
L’Asti è una vera e propria carta strategica nei cocktail a base di frutta.
A determinare il feeling tra cocktail con Asti docg e consumatori, soprattutto la freschezza delle bollicine dolci più brindate al mondo, sapientemente abbinate alla fragranza della frutta, il tutto coronato da un bouquet senza eguali e da un tasso alcolico estremamente basso in linea con il concetto del bere responsabile. Da ricordare che l’Asti Docg si serve preferibilmente in coppa.
RICETTA: Asti Strawberry
Ingredienti: una parte di fragole frullate, una parte di Asti Docg
Preparazione: Frullate le fragole insieme ad un cucchiaino da caffè di zucchero bianco di canna ed uno di limone, versate in un bicchiere ampio con molto ghiaccio, aggiungete l’Asti Docg.
Infine un suggerimento musicale: degustate ascoltando una famosa canzone dei Beatles. Quale?…. Strawberry Fields Forever, naturalmente! (www.astidocg.info)