di Davide Spataro
Se vi dovesse capitare di recarvi in Sardegna e foste appassionati di vino, una visita nella regione del Sulcis, a Sud Ovest dell’Isola, sarebbe assolutamente consigliata. Qui troverete una terra pregna di storia in cui gli insediamenti nuragici risalgono a più di 3500 anni fa. Antiche montagne dall’entroterra degradano verso il mare fino a trasformarsi in spiagge di bianche dune selvagge o in scogliere a picco sul mare. Il clima è spesso caldo e afoso e i venti soffiano costanti. Un tipico paesaggio mediterraneo, molto affascinante, che viene arricchito da distese di vigneti a ridosso del mare.
Qui nasce il Carignano .
Si tratta di un vitigno autoctono a bacca rossa con acini blu profondo e molto resistenti; quasi ovunque coltivato ad “alberello”, predilige terreni aridi e ben soleggiati. Per il suo colore intenso, la sua alcolicità e la sua struttura importante, fino a circa gli anni ’70, il Carignano veniva utilizzato per lo più come uva da taglio. Nella seconda metà degli Anni ’70 il “mitico” enologo Giacomo Tachis (lo stesso che in Toscana diede vita ai SuperTuscan ) iniziò la sua collaborazione con una nota cantina della zona riuscendo a valorizzare questo vitigno in un vino di grande fama e importanza: il “Terre Brune” (primo vino rosso barricato in Sardegna). Dagli anni ’80 in poi ci si concentrerà maggiormente sulla qualità a discapito della quantità e molti saranno gli esempi di grandi espressioni di quest’ uva. Ancora oggi il Carignano del Sulcis è un vino che occupa i primi posti tra i vini rossi sardi per importanza e produzione.
Viene prodotto anche in versione Rosè, Rosso Novello e Passito ma è nella tipologia Rosso Superiore o Riserva che raggiunge livelli di grande qualità. Caratterizzato da un colore rosso rubino intenso esprime all’olfatto tutte le note della macchia mediterranea (ginepro, more, mirtillo, ribes e ciliegie), arricchito da accenni di tostature, tabacco e caffè. In bocca si presenta caldo, pieno e di grande persistenza in cui le note speziate di pepe nero unite a sensazioni sapide completano un profilo di grande tempra ed equilibrio. Si presta inoltre senza problemi ad un discreto invecchiamento (5-6 anni dalla vendemmia).
Il Carignano del Sulcis è un vino che ben si accompagna a tutta la tradizione di cucina di carne della Sardegna (agnello, capretto, manzo o maialino) e ai formaggi stagionati come il Pecorino, ma anche nella versione Rosè, servita a 6-8°, ben figura come aperitivo.Che vi troviate nelle bianche spiagge dell’Isola di Sant’Antioco, nella sabbia di dune di Porto Pino, tra le bianche falesie calcaree di Cala Domestica o, perché no, nel ruvido e arido entroterra, questa regione vi regalerà grandi emozioni, non solo per le sue importanti espressioni vinicole, ma anche per il suo fascino paesaggistico e di grande tradizione.