La Puglia del Vino

Vigne con Trullo

di Davide Spataro


Un lungo vigneto che si affaccia sul Mar Mediterraneo, ideale spartiacque fra Oriente e Occidente, la Puglia è una regione di antichissima tradizione vinicola. Dal Tavoliere al Salento viti e ulivi hanno da sempre influenzato economia e paesaggio di questa Regione e tuttora sono la grande risorsa di questo territorio. Il clima tipicamente mediterraneo con venti caldi e asciutti influenza la maturazione delle uve a bacca rossa che si traduce in vini con alto grado alcolico e un colore rosso impenetrabile. Fino agli anni ’70 queste caratteristiche hanno influito sull’esportazione nel Nord Italia e in Francia per l’utilizzo come uve da taglio. La minoritaria varietà a bacca bianca veniva invece utilizzata per la produzione di Vermouth.In seguito fortunatamente c’è stata un’inversione di tendenza nella filosofia produttiva sia nella coltivazione della vigna che nelle tecniche di cantina. E’ in questi anni, come anche in altre zone d’Italia, che si abbandona il concetto di quantità a favore di una più consapevole selezione delle uve per produrre vini di qualità. Si riscoprono così vecchi vitigni autoctoni, si nobilitano le uve più diffuse come il Negroamaro o il Primitivo e si inizia una fortunata specializzazione sui vini rosati.

In Puglia esistono 28 Doc (seconda solo dopo la Toscana) e 4 Docg (Primitivo di Manduria Dolce Naturale, Castel del Monte Bombino Nero, Castel del Monte Nero di Troia Riserva, Castel del Monte Rosso Riserva) e questo fa capire la complessità e la varietà enologica della Regione.

Le uve a bacca rossa sono le più coltivate (circa il 70%) e tra le più note ricordiamo:

  • Negroamaro: dal colore intenso e dotato di grande corpo; è il vitigno più diffuso, che regala vini con profumi intensi di amarena, prugna, liquirizia e tabacco con un finale leggermente amarognolo

  • Il Primitivo: coltivato soprattutto nella provincia di Taranto, si presenta di colore rosso molto intenso e con grande struttura gusto olfattiva. Spiccano i profumi di mora, prugna, ciliegia anche sotto spirito e note speziate e tostate.

  • Nero di Troia: nero per il suo profondo colore oscuro, nasce nell’omonimo paese in provincia di Foggia e si distingue per gusto speziato, aromi di mirtillo, gelso e liquirizia con un tannino vigoroso.

I rosati sono il fiore all’occhiello della Puglia che, insieme alla Lombardia, sta puntando sull’espansione di questa tipologia di vini in Italia e all’Estero. Esistono ottimi esempi di Rosati prodotti da Bombino Nero e Negroamaro che ben si adattano alla cucina di terra non troppo strutturata e a numerose pietanza di pesce crudo. Profumi di fragola, ciliegia, rosa e melograno caratterizzano questi vini che spiccano per brillanti tonalità corallo o cerasuolo nelle sue più svariate sfaccettature.

Le uve a bacca bianca sono minoritarie ma il livello qualitativo non è da meno soprattutto perché molto caratterizzate e con produzioni di nicchia. Ricordiamo:

  • Bombino Bianco nel Foggiano e ne Barese che si esprime ottimamente anche in versione spumantizzata

  • Malvasia di Candia dotata di buona struttura e aromaticità

  • Verdeca nel Salento, un vino fresco e beverino con colori scarichi dai riflessi verdolini

  • Pampanuto a Castel del Monte, Bianco d’Alessano o il più diffuso Trebbiano Toscano

Le zone e sottozone della Puglia sono innumerevoli e possiamo dividerle in 4 macroaree:

  1. La Capitanata, a Nord, nella Provincia di Foggia patria dell’Uva di Troia

  2. La Murgia Centrale in cui spiccano le tre docg Castel del Monte

  3. La valle d’Itria vocata maggiormente ai vini bianchi

  4. Il Salento

Quest’ ultima è sicuramente l’area che più di tutte sta trainando l’economia “enologica” pugliese. Il Tacco d’Italia è affacciato su due mari, e questo influisce sul clima più ventoso e con escursioni termiche più marcate che lo rendono più assimilabile a quello collinare. Qui Negroamaro, Salice Salentino (anche nella versione Dolce) e Primitivo di Manduria si esprimono al meglio regalando vini molto strutturati con profumi intensi di confettura di frutta, note speziate, tostate e balsamiche che ne accentuano il corpo.

La vastità del territorio e la varietà delle uve, fa sì che la Puglia sia un territorio difficile da descrivere e schematizzare. E’ una regione a sé che forse più di tutte le altre del Mezzogiorno sta cercando di imporsi sul panorama enologico nazionale sfidando anche le regioni centro settentrionali più “blasonate”; non a caso tante note case vinicole stanno investendo in queste aree con risultati sorprendenti.Unendo le forze con il mondo già eccellente dell’Olio Extra Vergine (prima regione Italiana per produzione di olive e numero di aziende olivicole), del Turismo sempre più in espansione e della gustosa gastronomia, il risultato non potrà che essere vincente.