di Guido Montaldo
Si definiscono aromatici quei vitigni le cui uve contengono in misura significativa sostanze appartenenti al gruppo dei terpeni, di cui le più note sono il geraniolo, il linalolo e il nerolo. I terpeni si trovano soprattutto nella buccia dell’acino e sono responsabili delle forti note di salvia, muschio, rosa, pera, pesca e altri frutti che caratterizzano i vitigni e i vini aromatici. Riconoscere un vino aromatico è molto semplice, dal momento che il suo profumo è immediato e netto.
I vini per antonomasia definiti aromatici sono sostanzialmente quattro: Moscato, Brachetto, alcune Malvasie e Gewürztraminer, ma numerosi altri posso essere definiti semiaromatici con profumi caratteristici, ma meno caratterizzati rispetto al moscato, ad es. Muller Thurgau, Sauvignon, Riesling, Glera, Kerner e Sylvaner a bacca bianca, ma anche altri a bacca rossa come Cabernet franc e Cab. sauvignon, Lagrein e non ultimo il Merlot.
I Sauvignon friulani ad esempio, dei veri e propri campioni di profumi e sensazioni minerali. Spesso con sentori di papaya e pesca matura, con percezioni di zenzero, gusto fresco ed armonico con lievi sfumature vanigliate che esaltano i sapori di frutta esotica. Ottimo col pesce, ma date le sue caratteristiche aromatiche è ottimo con piatti difficilmente abbinabili come uova e asparagi di bassano o selvatici.
Il Muller Thurgau è un vitigno ottenuto da un incrocio nel 1882 per opera di Hermann Müller, nativo di Thurgau (Svizzera), durante un lavoro di miglioramento genetico della vite. Si riteneva un tempo che fosse derivato dall’incrocio fra Riesling e Sylvaner, mentre da una recente ricerca sul DNA, sembra che il secondo “genitore” sia il francese Chasselas.
Fino a pochi anni si considerava poco di più di un incrocio da laboratorio, una curiosità enologica, per riprendere le parole del Dizionario Veronelli dei Termini del Vino “è conosciuto più per l’esoticità del suo nome che per la qualità dei prodotti che se ne ottengono”.
Attualmente il vitigno è molto diffuso in Europa, in particolare in Germania, Svizzera, Italia, ma ha riscosso un notevole successo anche in Nuova Zelanda e in Oregon (USA).
Il Muller Thurgau è stato pensato e creato in special modo per una viticoltura di montagna (anche sopra i 1000 metri), ed è perciò in un clima freddo o dove si alternano forti escursioni termiche, che dà i risultati migliori.
Subito dopo la seconda guerra mondiale fu introdotto dalla Germania in alcune aree italiane come l ‘Alto Adige, il Trentino e la Valle d’Aosta.
In quest’ultima regione il Muller si è acclimatato bene e dà, grazie agli sbalzi termici soprattutto in periodo di maturazione, eleganti profumi, intensi e persistenti. Ma è in Trentino, nei vigneti terrazzati della valle di Cembra e di Meano, che il Muller Thurgau ha trovato forse l’habitat congeniale, tanto da diventarne in mezzo secolo il vino bandiera.
In Valle di Cembra la vite viene allevata fino a 800 metri nei tradizionali “gradoni”, un paesaggio mozzafiato dove le pendenze superano di norma il 40%. La coltivazione del Muller Thurgau è qui ideale perchè questo vitigno per rendere al massimo vuole basse produzioni, elevate escursioni termiche e un’ottima esposizione alla luce. Con queste caratteristiche è in grado di esprimere al massimo la sua aromaticità, che ne è la caratteristica più evidente.
“Il Muller Thurgau è protagonista al wine-bar grazie alle sue tipologie (frizzante, spumante e fermo) e alla sua pronta beva. I profumi di fiori, sambuco e limone non ti possono lasciare indifferente al naso e la sua sapidità e aromaticità ti soddisfano al palato, lasciandoti quel retrogusto un po’ amaro dato dalla sua benevola acidità”. Risulta quindi un vino molto moderno che va bene con tutto: dagli aperitivi con piattini leggeri a piatti sia della tradizione che della cucina contemporanea.
E che dire del Muller Thurgau con la pizza: sembrano fatti l’uno per l’altra.
Anche il Moscato giallo del Trentino Alto Adige ha caratteristiche piacevoli di aromaticità che ne fanno un ottimo aperitivo: profumi decisamente aromatico floreale, tipico del vitigno, con sentori di noce moscata e frutta matura. Gusto equilibrato con retrogusto persistente ideale con pasta in insalata o insalate miste di pesce.