di Guido Montaldo
Tra i riti delle feste, è quasi dimenticato quella della “merenda”, che invece diventa tutt’uno con la cena e crea quell’ambiente dove l’amicizia viene confortata da “buoni sapori e gli ottimi prodotti della tradizione”. Ne sanno qualcosa in alto Adige dove “La marende sudtirolese“ incalza nel tardo pomeriggio, a sole tramontato. Il protagonista è lo Speck, mentre al nord il prosciutto viene prima affumicato per renderlo resistente e a sud lo si fa essiccare all’ aria, gli altoatesini hanno unito entrambi i trattamenti e così hanno creato uno speck unico; leggermente affumicato e maturato all’ aria secondo l’antica tradizione. Compagni inseparabili della merenda sono le Kaminwurzen, salsicce affumicate di carne di manzo e maiale. Vengono mangiate fredde, tagliate a fettine o come snack insieme a cetrioli in agrodolce.
Il tutto deve accompagnarsi allo Schüttelbrot, il pane tradizionale dell’ovest dell’Alto Adige, della Val Venosta. La preparazione di questo tipo di pane ha una antica tradizione, perché una volta il pane fresco esisteva soltanto nelle fattorie e solo quando veniva appena sfornato. Questo non succedeva molto spesso, non più di quattro volte in un anno, dal momento che comportava un grande dispendio di tempo.
Per accompagnare questo ben di Dio, gli altoatesini, che la sanno lunga, portano in tavola il loro vino nazionale: la Schiava!
Le sue origini si perdono nella notte dei tempi, sicuramente all’epoca romana, oggi è il vitigno più diffuso che può essere interpretato a seconda degli stili e dei gusti. Piacevole e dissetante la schiava rosata come la Sofi di Franz Haas, dal colore rosso rubino chiaro, con aromi di cigliegie e mirtillo rosso, lievi sentori di cacao e mandorla amara. Al palato è vinosa e di attraente semplicità. Più intensa e corpsa la Schiava Alois Lageder, color rosso rubino chiaro, bouquet delicato di violette e frutti rossi, al palato ha una struttura mediamente corposa e sapore equilibrato, con un retrogusto fresco e tannini morbidi. Freisinger , Schiava di Cantina tramin, è decisamente più evoluta apre con sensazioni vinose di frutta rossa, come ciliegie e ribes nero, il gusto è fresco e sapido, congeniale con salumi della tradizione altoatesina.