Puglia: vini rossi, ma non solo… la rivincita dei rosati e bianchi!

Vigneti in Puglia

di Guido Montaldo


È vero la Puglia è una regione particolarmente vocata alla produzione di vini rossi, soprattutto da vitigni autoctoni o tradizionali. Ma la filiera vitivinicola pugliese non si ferma e la ricerca è in rapida progressione. Innanzitutto con la ripresa della produzione di profumati, inimitabili rosati e di freschi e suadenti bianchi, con un rapporto qualità/prezzo vincente!

La Puglia è una di quelle regioni dove tutto è da vedere, da assaggiare, da scoprire. Sapori e aromi frutto di una terra assolata e generosa e del sapiente lavoro di trasformazione dell’uomo. L’olio extravergine d’oliva, nelle molteplici tipologie, è forse il prodotto più rappresentativo, seguito a breve distanza dal vino.

C’è un bel fermento tra le centinaia di cantine nuove e storiche che ha portato a differenziare molto le tipologie prodotte. Innanzitutto con la ripresa della produzione di profumati, inimitabili rosati e di freschi e suadenti bianchi, con un rapporto qualità/prezzo vincente! In Puglia nasce nel 1943 il primo rosato imbottigliato in Italia (Four Roses di Leone De Castris), destinato alle truppe americane stanziatesi nel Salento dopo lo sbarco.

Altri vitigni tradizionali pugliesi emergenti sono il Primitivo, il Nero di Troia e il Bombino nero. E’ il vitigno Negroamaro che con la Malvasia nera, dà l’uvaggio ideale al vino “en rose”. Il Negroamaro è il vitigno perfetto per produrre rosato è infatti tra le varietà che danno più colore, grazie all’elevato contenuto di polifenoli, antociani e del preziosissimo resveratrolo. Altri vitigni pugliesi congeniali per la produzione di suadenti rosati sono il Nero di Troia e il Bombino nero. Ai metodi tradizionali, quali il salasso, oggi si sono aggiunte nuove tecnologie, soprattutto legate al controllo delle temperature, che devono rimanere molto basse per ottenere un vino brillante e profumato.

Il colore del rosato spazia dal rosa acceso delle ramificazioni del corallo al rosa salmone, i profumi fragranti ricordano la rosa, la violetta, la rosa appassita, la rosa di macchia, la rosa canina, il fiore di pesco, la fresia, la peonia, fino all’ iris e alla ginestra. In bocca è sempre molto fresco e sapido nonostante le gradazioni piuttosto elevate, che gli consentono di abbinare tutto un pasto. Geniale a tavola, rinfresca i salumi piccanti tipici del territorio, sostiene primi ricchi di mare come aragosta con linguine o secondi dove è presente anche il sugo di pomodoro. Il vino rosato è molto piacevole anche con la frutta, sublime con il fico d’india maturo.

Ma in Puglia non vi sono solo rossi e rosati, si nota con piacere una ripresa verso i vini bianchi e non tanto verso gli internazionali, quali lo Chardonnay o il Sauvignon, ma verso antiche varietà, da sempre presenti sul territorio regionale, purtroppo dimenticate.

Insieme al Bianco d’Alessano e Malvasia bianca, si riprendono con fiducia la Verdeca, ottima in purezza, così come il Fiano Minutolo, ma anche il Fiano campano, che ben si è adattato al territorio pugliese. Il bombino bianco, invece vien proposto anche in versione metodo classico, nobili bollicine veramente straordinarie!

La Puglia si può distinguere in quattro territori vitivinicoli, quasi quattro sub-regioni, che coincidono con distretti vinicoli ben definiti e con vitigni che ne caratterizzano le produzioni: Daunia, Murge, Salento e Messapia e Valle d’Itria.

Economicamente rilevante il fenomeno che ha visto in questi ultimi dieci anni la penetrazione di imprenditori vitivinicoli dal Nord Italia in Puglia. Numerosi di quelli che erano già clienti delle cantine pugliesi per l’acquisto di vino sfuso, hanno investito in cantine e vigneti in diverse regioni vitivinicole pugliesi, ma favorendo soprattutto il Salento, che vive oggi un vero e proprio fenomeno di rinascita economica.

Da tenere sotto controllo la dinamicità del Movimento turismo del vino Puglia, che in stretta sinergia con la Regione Puglia, ha creato numerosi progetti in via di definizione, volti a valorizzare e ad incrementare la conoscenza del sistema vitivinicolo pugliese.