Metodo Classico in Franciacorta

La Franciacorta è molto più che un semplice vino – è uno stile, uno status, un territorio, un consorzio, un brand, una denominazione. Questa affascinante regione della Lombardia, situata tra il Lago d’Iseo e la città di Brescia, vanta una storia secolare di produzione vitivinicola.

L’origine del nome “Franciacorta” risale al XI secolo, quando i monaci benedettini cluniacensi e cistercensi francesi si insediarono in quest’area. Questi religiosi, esenti da tasse e tributi, diedero vita alle “corti franche o libere” – e iniziarono a coltivare la vite, producendo vini di qualità superiore. Il toponimo “Franzacurta” apparve per la prima volta in un documento del 1277 ed è il risultato di una serie di trasformazioni linguistiche dell’originario “curtae francae“.

Già nel XVI secolo, il medico bresciano Girolamo Conforti annotava le proprietà “terapeutiche e mediche” del “vino mordace” – ovvero frizzante – prodotto in questa zona. Ciò testimonia quanto la produzione di vini spumanti fosse radicata in Franciacorta, ben prima dell’avvento dello Champagne.

Il Metodo Classico: L’ Anima delle Bollicine Franciacortine

La Franciacorta è intrinsecamente legata al metodo classico di produzione degli spumanti. Questo processo, noto anche come “metodo champenoise“, è un processo tradizionale utilizzato per produrre vini spumanti come il Franciacorta DOCG. Inizia con un vino base che viene imbottigliato e a cui si aggiungono zucchero e lievito, dando il via alla seconda fermentazione in bottiglia. Durante questo processo, il lievito trasforma lo zucchero in alcool e anidride carbonica, che crea le bollicine. La bottiglia viene lasciata riposare per almeno 18 mesi. Il vino viene poi ruotato gradualmente (remuage) per far sedimentare i lieviti morti, che vengono successivamente rimossi congelando il collo della bottiglia (dégorgement). Dopo questo, viene aggiunta una “liqueur d’expédition” per regolare la dolcezza del vino, a seconda dello stile desiderato (Brut, Extra Dry, ecc.). Infine, la bottiglia viene tappata, dando vita a un vino spumante di alta qualità.

Questo meticoloso processo, che conferisce alle bollicine di Franciacorta caratteristiche uniche, le distingue nettamente dallo Spumante prodotto con il metodo Charmat, in cui la rifermentazione avviene in autoclave.

Le Tipologie di Franciacorta

La Franciacorta DOCG contempla diverse tipologie di spumante, ognuna con un profilo di gusto e aromi distintivo:

  • Franciacorta: La tipologia base, fresca e armonica, ideale per accompagnare l’intero pasto. Deve essere affinata almeno 18 mesi sui lieviti, presentando sentori di crosta di pane, lievito, agrumi e frutta bianca.
  • Franciacorta Rosé: Ottenuto con l’aggiunta di Pinot Nero, è più strutturato e intenso, con note di frutti rossi. Richiede un affinamento minimo di 24 mesi.
  • Franciacorta Satèn: Prodotto esclusivamente con Chardonnay e Pinot Bianco, si distingue per la sua delicatezza, finezza e cremosità del perlage, dovuta a una minore pressione in bottiglia, pari a 5 Bar contro i 6,5 Bar delle altre tipologie.

Inoltre, le tipologie Millesimato e Riserva offrono maggior complessità, rispettivamente con 30 e 60 mesi di affinamento sui lieviti.

 

I Vitigni della Franciacorta

Il disciplinare di produzione della Franciacorta DOCG ammette l’utilizzo di tre vitigni principali: Chardonnay, Pinot Nero e Pinot Bianco. In anni più recenti, è stata anche introdotta l’Erbamat, un’uva autoctona bresciana che apporta maggiore acidità e complessità ai vini.

La combinazione di questi vitigni, insieme alle particolari caratteristiche del terroir morenico e al microclima temperato, conferisce ai vini di Franciacorta un’identità unica e inconfondibile.

Il Terroir Unico della Franciacorta

La zona di produzione della Franciacorta è delimitata a nord dal Lago d’Iseo, a est dalle Alpi, a ovest dal fiume Oglio e a sud dalla Pianura Padana. Questo territorio, un tempo coperto da boschi, è oggi prevalentemente dedicato alla coltivazione della vite.

I suoli di origine morenica, composti da detriti rocciosi trasportati dai ghiacciai, sono profondi, permeabili e di composizione mista, con limi, argille e scheletro. Questa particolare conformazione, unitamente al microclima temperato, garantisce alle uve una maturazione ottimale, senza eccessi di alcol.

L’Evoluzione della Franciacorta

Nonostante le sue remote origini, la Franciacorta moderna nasce nel 1961, quando il giovane enologo Franco Ziliani e l’imprenditore Guido Berlucchi danno vita ai primi esperimenti con il metodo classico. Questi pionieri riuscirono a replicare con successo il savoir-faire francese, dando vita a un vino spumante di grande qualità.

Nel 1967, la Franciacorta ottiene la DOC, mentre nel 1995 raggiunge lo status di DOCG, diventando la prima denominazione italiana interamente dedicata agli spumanti. Da allora, l’impegno dei produttori e l’attenzione alla sostenibilità hanno portato a continui miglioramenti qualitativi, facendo della Franciacorta un benchmark per le bollicine italiane a livello mondiale.

Il Successo Internazionale della Franciacorta

Nonostante la sua piccola dimensione, la Franciacorta è oggi una delle regioni spumantistiche più importanti a livello globale. Grazie a una comunicazione mirata e a una proficua collaborazione tra i produttori, le bollicine franciacortine hanno saputo affermarsi con forza sui mercati internazionali.

Attualmente, solo l’11% della produzione annuale di 17,4 milioni di bottiglie viene esportato, ma questo dato è destinato a crescere, poiché la Franciacorta continua a distinguersi per la sua personalità unica e il suo stile inconfondibile.

Il Confronto con lo Champagne

Per anni, la Franciacorta è stata paragonata allo Champagne, in virtù dell’utilizzo del medesimo metodo di produzione e delle stesse varietà d’uva. Tuttavia, le differenze tra i due vini sono sostanziali.

Mentre lo Champagne si caratterizza per una maggiore freschezza e vivacità, il Franciacorta esprime una personalità più complessa, con note di pane, lievito e frutta secca che si evolvono nel tempo. Inoltre, il terroir morenico e il microclima della Franciacorta conferiscono ai suoi vini una distintiva sapidità e mineralità.

Negli ultimi anni, si sono intensificate le collaborazioni tra enologi francesi e produttori della Franciacorta, in un proficuo scambio di conoscenze e competenze.

Il Futuro della Franciacorta

Nonostante i suoi 60 anni di storia, la Franciacorta continua a evolversi, coniugando tradizione e innovazione. L’introduzione di vitigni autoctoni come l’Erbamat, l’adozione di pratiche sostenibili e l’impegno dei produttori per migliorare costantemente la qualità sono solo alcuni degli elementi che proiettano questa regione verso un futuro ancora più brillante.

Con la sua unicità, la sua eleganza e la sua capacità di esprimere il territorio, la Franciacorta si conferma come uno dei gioielli dell’enologia italiana, destinato a conquistare sempre più estimatori in Italia e nel mondo.

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Conclusione

Il Metodo Classico utilizzato in Franciacorta, con la sua seconda fermentazione in bottiglia, dona ai vini una struttura raffinata e bollicine sottili. Questo processo, unito al territorio unico della Franciacorta, caratterizzato da suoli morenici e un microclima ideale, crea spumanti di altissima qualità. Se vuoi assaporare il risultato di questa combinazione tra tradizione e territorio, su Bibes puoi trovare un’accurata selezione di Franciacorta DOCG, per rendere ogni brindisi un’esperienza indimenticabile. Esplora le nostre proposte e porta a casa un pezzo di eccellenza italiana oggi stesso!