Spumanti Metodo Classico VS Martinotti

Spumante.metodo

di Davide Spataro


Prosecco o Franciacorta ? Che differenze ci sono? Uno è migliore dell’altro?

Per iniziare vale la pena approfondire la principale differenza fra i due spumanti, ovvero il metodo di produzione che può essere “Classico o Champenoise” oppure “Martinotti o Charmat”. La diversità è sostanziale sia nella tecnica che nel risultato finale.

Una curiosità un po’ campanilistica sull’origine dei termini:Federico Martinotti, direttore dell’ Istituto Sperimentale per l’Enologia di Asti , introdusse per primo la tecnica di fermentazione dei vini in grandi recipienti a tenuta stagna già all’inizio del 1900 ma fu Eugène Charmat che nel 1910 brevettò l’attrezzatura e il metodo conosciuto poi in tutto il mondo.

Il Metodo Classico che prevede la rifermentazione in bottiglia, nacque invece in Francia alla fine del 1600 con il nome di “Champenoise” (della regione dello Champagne) ma alcuni manoscritti storici del XIV secolo nella zona di Fabriano nelle Marche parlano già di spumantizzazione.Insomma, la “sana” rivalità enologica tra Italia e Francia poneva le sue premesse già svariati secoli fa!

Arrivando alla tecnica di produzione, il Metodo Martinotti è un procedimento attraverso il quale la fermentazione del mosto avviene in grosse cisterne d’acciaio (autoclavi) a temperatura e pressione controllata. È all’interno di queste che vengono addizionati dei lieviti selezionati che in tempi brevi (1-6 mesi circa) trasformano gli zuccheri in alcol ed anidride carbonica. Il risultato sono ingenti quantità di uno spumante fresco, fruttato di facile beva seppur con perlage più grossolano rispetto al Metodo Classico (esempio Prosecco o Asti ).

Nel Metodo Classico la presa di spuma avviene invece in bottiglia con l’aggiunta di zuccheri e lieviti.  Le bottiglie riposano poi in posizione orizzontale per un periodo che può variare dai 18 mesi fino a 36 mesi (ma si può arrivare anche a 10 anni!) Trascorso questo periodo si procede alla “rotazione” delle bottiglie fino alla posizione verticale e alla “sboccatura” eliminando i lieviti esausti e aggiungendo sciroppo di dosaggio, costituito da vino e zucchero o raramente distillato.Il risultato è uno Spumante più complesso e strutturato con profumi e sapori più variegati dovuti alla lunga permanenza dei lieviti in bottiglia. Inoltre il perlage è più fine, elegante e persistente (esempio Franciacorta o Trento Doc ).

In Italia le zone di produzione delle “bollicine” sono molteplici e variegate da Nord a Sud con interessanti risultati anche in zone meno vocate.

Per citare le principali:

  • Valdobbiadene e Conegliano: due zone collinari della provincia di Treviso, patria del Prosecco ottenute da uve Glera. Quasi nella totalità prodotto con metodo Martinotti.
  • Franciacorta: zona collinare tra Brescia il Lago d’Iseo, da cui nasce l’omonimo spumante Metodo Classico prodotto con uve Chardonnay, Pinot nero e Pinot bianco.
  • Oltrepò Pavese: le colline attraversate dal 45° parallelo Nord, il mitico “parallelo del vino” che percorre le zone più vocate alla viticoltura, come il Piemonte, il Bordeaux e l’Oregon, producono spumanti Metodo Classico con uve di prevalenza Pinot nero
  • Provincia di Trento: dove nasce il Trento Doc prodotto con Metodo Classico e ottenuto per la maggior parte da uve Chardonnay
  • Astigiano: nella zona del Monferrato piemontese, si producono i celebri spumanti dolci Asti con Metodo Martinotti a base di uve Moscato e il Brachetto d’Acqui spumante rosso dolce a base di uve Brachetto
  • Alta Langa: nell’area delle Langhe Piemontesi che sconfinano nella provincia di Alessandria e Asti si producono spumanti con Metodo Classico con uve Pinot Nero e Chardonnay

Tornando quindi alla nostra domanda iniziale: meglio un Prosecco (Metodo Martinotti) o un Franciacorta (Metodo Classico)? Come spesso accade, non esiste una risposta univoca ed è corretto che non ci sia. Dipende ad esempio da che tipo di piatto stiamo abbinando: un Franciacorta sarà probabilmente meglio su un primo piatto di pesce o su un secondo di carni bianche, un Prosecco sarà invece più facile da abbinare ad un antipasto di cruditè. In generale poi esiste anche il piacere personale di preferire profumi più fruttati e floreali di un Prosecco a fragranze di lieviti, biscotteria e pane sfornato di un Franciacorta.

Sebbene le bollicine richiamino subito alla mente (e al palato!) il mitico Champagne francese, L’Italia è leader tra i paesi europei per la quantità di vini spumanti esportati (Prosecco su tutti) davanti a Francia e Spagna.

Oggi lo spumante è diventato -con merito- un vino versatile non solo legato alle stagionalità delle festività o “delle grandi occasioni” e si può abbinare facilmente a tutto pasto dall’aperitivo al dessert (purchè sia dolce!). E’ un compagno equilibrato e spumeggiante a tavola ed è un regalo perfetto per chiunque in qualunque occasione…